Trainspotting è un film di Danny Boyle che ha fatto storia e torna al cinema in un’estate come quella del 2024 dove sono state rilanciate tante pellicole storiche.
Proprio questa settimana abbiamo avuto la possibilità di assistere al cult horror di Ruggero Deodato, Cannibal Holocaust, e ora tocca a un film che ha segnato altrettanto il cinema.
Trainspotting esce nel 1996 con sceneggiatura di John Hodge che si rifà al romanzo omonimo del 1993 di Irvine Welsh. A dirigerlo è un giovane regista in rampa di lancio come Danny Boyle che molto presto raggiungerà la notorietà. Altrettanto giovane è il protagonista, un attore che avremo poi visto in molti film e cioè Ewan McGregor.
Il film ci porta dentro al mondo della tossicodipendenza, dell’eroina, del marciume che questa sostanza regala alla vita di chi ne fa uso. Raccontandoci la vita di alcuni personaggi che hanno solo quello come pensiero generale tutto il giorno. Celebre rimase la frase del protagonista, Mark Renton noto come Rent Boy e interpretato proprio da McGregor, che specifica: “Io ho scelto di non scegliere la vita: ho scelto qualcos’altro. Le ragioni? Non ci sono ragioni. Chi ha bisogno di ragioni quando hai l’eroina?”.
Trainspotting, un film generazionale
Molto spesso i film sulla droga, come Trainspotting o il cinema di Caligari, hanno avuto il pregio di rappresentare una parte della società, giovane per lo più, che in molti non sono riusciti, per mancanza di coraggio, a far emergere. Questo è sicuramente un prodotto costruito molto bene che è diventato di fatto un film generazionale.
Nel cast, oltre al già citato Ewan McGregor, troviamo anche Robert Carlyle, Ewen Bremner, Jonny Lee Miller e molti altri ancora, attori che sì hanno fatto qualcosa anche nella loro carriera ma che verranno sempre e solo ricordati per questo film.
Nel 2017 Danny Boyle ha deciso di continuare a raccontare questa storia con un sequel che però non ha avuto lo stesso impatto mediatico del primo capitolo. Un film questo che tutti hanno visto e che è entrato nel linguaggio comune per alcune espressioni o anche per battute di black humor.
Vi sarà capitato anche a voi di passare per un tunnel di una metro della vostra città, particolarmente sporca, e sottolineare “ma dove siamo in Trainspotting?”. Un degrado che nasconde però un forte turbamento di una serie di personaggi che non riescono a uscirne proprio.