La vera storia di Titanic è diversa da quanto raccontato nel film di James Cameron. Le differenze lasceranno di stucco: ecco quali sono le più eclatanti.
Era il 1912 quando l’RMS Titanic scomparve sotto le acque del Nord Atlantico, al largo della costa di Terranova, dopo una violenta collisione con un iceberg. La tragedia causò la morte di circa 1.500 persone ed è una delle più conosciute nella storia, anche grazie al kolossal del 1997 che ha emozionato milioni di persone in tutto il mondo.
Sfido chiunque a non conoscere la storia di Titanic, film che fece incetta di Premi Oscar ed è considerato una delle migliori opere mai realizzate nel mondo della settima arte. La pellicola vede come protagonisti Leonardo DiCaprio e Kate Winslet, i quali interpretano rispettivamente Jack Dawson e Rose DeWitt Bukater, due passeggeri del transatlantico di estrazione sociale diversa e che si innamorano durante quel viaggio sfortunata. Non tutti, però, sanno che ci sono delle verità, ma anche delle inesattezze nel corso della storia raccontata da Cameron.
Come anticipato, il naufragio del Titanic avvenne nella notte del 14 aprile 1912, alle 2:20 del mattino. La maggioranza dei passeggeri e dell’equipaggio perse la vita dopo 15-30 minuti dall’ingresso in acqua gelata. Il relitto è stato scoperto il 1º settembre 1985, quando ci si rese conto che la nave si era divisa in due parti che non era affondata in un unico pezzo.
La prima cosa da dire è che i personaggi di Jack e Rose sono di fantasia. Non c’è stata una storia d’amore, almeno non che si sappia, nata sul transatlantico affondato. Cameron ha raccontato che Rose è stata ispirata all’artista americana Beatrice Wood, ma che non ha nulla a che vedere con quel viaggio. Mentre Jack è totalmente inventato, anche se poi è stato rivelato che sulla nave c’era un membro dell’equipaggio che si chiamava Joseph Dawson.
La figura di Molly Brown è realmente esistita, faceva parte dell’alta società ed era una filantropa americana. Quando la nave impattò con l’iceberg, la donna si distinse dagli altri passeggeri per il suo coraggio e per essersi dedicata agli altri nell’aiutare a farli salire sulla scialuppa di salvataggio.
La nave era guidata dall’illustre capitano Edward Smith. Il film lo mostra rimanere al timone della sua nave fino alla fine, presumibilmente con il desiderio di assumersi la piena responsabilità del disastro e di affondare con la sua nave. Questa è un’interpretazione del regista, poiché gli ultimi momenti di Smith sono infatti avvolti nel mistero.
È vero che durante il naufragio l’orchestra ha continuato a suonare, come viene mostrato nel film con il quartetto d’archi, ma non si sa quali furono gli ultimi brani eseguiti. Un’altra verità è la coppia di anziani abbracciati nel letto prima che la nave affondasse, un’immagine toccante e reale. Questi erano Isidor Straus e la moglie Ida, la donna decise di rimanere a bordo con il marito e non salire sulla scialuppa.
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